venerdì 22 febbraio 2008

Stacchiamo l'antenna

Da più di un anno ho staccato l'antenna al televisore. Nel senso fisico intendo.
Il problema non è l'apparecchio in sé ma la televisione, quello che vi è trasmesso, così ho lasciato la spina attaccata alla corrente: uso l'elettrodomestico come strumento per guardare quello che io decido di trasmetterci.

L'intrattenimento e la religione sono stati da sempre il mezzo preferito, nonché più efficace, del potere per sedare, imbonire e plagiare il popolo. Difficilmente ci accorgiamo di quanto, quello che consideriamo solo una distrazione dalla quotidianità, condizioni ciò che conosciamo e di cui parliamo. In generale: come investiamo il nostro tempo.
Perdiamo ore a seguire dibattiti senza senso, pettegolezzi, giochi, sport, pubblicità; spendiamo soldi per sistemi satellitari che ci permettano di scegliere tra ulteriori migliaia di facezie; poi ci ripuliamo la coscienza lasciandoci informare delle cose che qualcun altro decide che dobbiamo sapere. Quando ci svegliamo, e se ci svegliamo, ci troviamo con un pugno di mosche in mano, ci accorgiamo di aver perso tempo che poteva essere investito in modo migliore, anche solo rilassandoci in un miglior modo.
Oggi abbiamo la possibilità e la tecnologia di essere i registi di noi stessi, con un cavo possiamo attaccare il computer al televisore e scegliere, tra tutti i contenuti disponibili liberamente su internet, cosa guardare dal nostro divano. Ormai anche ciò che è trasmesso in televisione è reperibile, entro poche ore, on line senza pubblicità e dandoci la possibilità di poter scegliere.
Stiamo vivendo un momento storico molto importante a livello mondiale: il potere economico sta sempre più rapidamente abbandonando l'asse USA-Europa per spostarsi nell'oriente fino a ieri arretrato (Cina e India in primis); a livello nazionale si sta vivendo quella che sembra essere l'anticamera di drammatici sviluppi.
In questo scenario è sempre più importante essere informati nel modo corretto, decodificare il mondo per capire come funziona e dove sta andando.
I mezzi ci sono, occorre solo vincere la pigrizia.

2 commenti:

Chief Gozzilion ha detto...

è notizia di stamattina: la rai pare si sia accorta dei troppi che fanno "i registi per i fatti loro" e si è messa a chiedere il canone anche ai possessori di PC:
http://www.corriere.it/cronache/08_febbraio_24/pc_canone_194509c6-e2fc-11dc-a3c3-0003ba99c667.shtml

stanno soffocando nei loro liquami e cercano di trascinarci con loro...maledetti...

Iren ha detto...

che dire... è una notizia molto interessante che merita maggiore risalto!