Uno dei più noti opinion leader americani del mondo economico, Thomas L. Friedman, scrive un aneddoto su un suo viaggio in Giappone: anche chi vive negli avanzatissimi Stati Uniti ha di che lamentarsi comparando lo stato di avanzamento tecnologico:
“Sono sul treno ad alta velocità diretto da Tokyo a Mishima. La vista è magnifica: a sinistra, villaggi di pescatori; a destra, il monte Fuji, coperto di neve. Il mio collega Jim Brook, capo della redazione di Tokyo del New York Times, è seduto di fronte a me non presta alcuna attenzione al panorama. È concentrato sul suo computer. Anch’io, in verità, ma lui è online grazie a una connessione wireless, mentre io sto semplicemente correggendo un articolo sul mio portatile non connesso. Fin da quando, il giorno prima, abbiamo preso insieme il taxi a Tokyo e Jim ha tirato fuori il suo laptop con connessione wireless e mi ha inviato una e-mail attraverso Yahoo!, ho continuato a stupirmi per lo stupefacente grado di diffusione e connettività wireless che si ha in Giappone. A parte qualche isola remota e qualche villaggio di montagna, se si possiede un computer con connessione wireless, o un telefono cellulare giapponese, ci si può mettere online ovunque, dall’interno di una stazione della metropolitana come da un treno ad alta velocità lanciato attraverso la campagna. Jim sa che sono leggermente ossessionato dal fatto che il Giappone, per non parlare di quasi tutto il resto del mondo, ha una connettività wireless nettamente migliore di quella dell’America.
[…] Scuoto la testa: siamo su un treno ad alta velocità che viaggia a 240 chilometri all’ora e il mio collega sta rispondendo a un’e-mail ricevuta dal Kazakhstan, mentre io non posso andare in macchina dalla periferia al centro di Washington DC senza che le comunicazioni sul mio telefono cellulare si interrompano almeno due volte.
[…] (Più ci penso e più voglio candidarmi presidente con un programma monotematico: “Prometto che, se sarò eletto, nel giro di quattro anni l’America avrà una copertura per i telefoni cellulari altrettanto efficiente di quella del Ghana e, nel giro di otto anni, di quella del Giappone… a patto che i giapponesi accettino di non introdurre innovazioni per otto anni, in modo che possiamo raggiungerli”. Il mio slogan elettorale sarebbe molto semplice: “Riesci a sentirmi ora?”).
So che, prima o poi, l’America si metterà al passo con il resto del mondo nel settore della tecnologia wirelesss. Sta già avvenendo.[…] ”
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