martedì 18 marzo 2008

Surfin' China

La notizia di oggi secondo cui la Cina ha sorpassato in numero di navigatori web gli Stati Uniti (leggi), non ha un valore solo tecnologico: internet oggi vuol dire business e vuol dire libertà.
Sul primo aspetto la Cina ha già dimostrato di essere candidata per l’immediato futuro al gradino più alto del podio insieme a USA e India; sulla libertà si sono fatti grandi passi in avanti dai tempi di Mao e Deng Xiao Ping, ma ancora la strada è lunga.

Cina batte Stati Uniti per 220 milioni a 217. L’Italia si attesta intorno a quota 20 milioni.
Leggendo tra le cifre e parlando in percentuale sul numero di abitanti, l’immagine è diversa: gli USA stravincono con il 72% della popolazione navigante, la Cina si attesta sul 16% e a metà strada l’Italia con il suo 33%.
In Cina buona parte dei cittadini vive ancora in situazioni rurali e di non pieno sviluppo; malgrado questo non si può trascurare il valore in termini assoluti di questo dato: un popolo orientale sempre più numerosamente proiettato verso la conquista del mondo.
Personalmente confido che questi anni a venire saranno anni chiave anche per il senso civico dei cinesi, finora più interessati a che la stabilità statale favorisse il proprio business più che alle proprie libertà. In questo internet giocherà sicuramente un ruolo molto importante, per quanto si cerchi di imbavagliarla.

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