martedì 11 marzo 2008

Pd vs PdL: terzo round

Leggi le altre puntate.


La sicurezza

Questo il punto programmatico in prima posizione per il PD che promette di approvare subito il “Pacchetto sicurezza” e il piano contro la violenza alle donne; il PDL punta a un aumento progressivo delle risorse per la sicurezza; entrambi gli schieramenti sono d’accordo su un deciso incremento delle forze dell’ordine per le strade.
Il PDL dedica largo spazio alle proposte di controllo dell’immigrazione clandestina, ma due punti ci preoccupano un po’ in quanto ci evocano un centralismo da stato di polizia che poco ci piace: “lotta al terrorismo interno ed internazionale, anche attraverso lo stretto controllo dei centri collegati alla predicazione fondamentalista” e “tutela dell’ordine pubblico dagli attacchi alla legalità dei vari disobbedienti e aumento delle pene per i reati di violenza contro le forze dell’ordine”.Il primo punto apre le porte alla possibilità di passare sopra a qualsiasi diritto per una mitologica “lotta al terrorismo”; il secondo invece le porte le chiude a manifestazioni e movimenti di piazza che potranno essere tacciate come episodi di disobbedienza.
Un’ultima proposta del PDL assicura una nuova scusa per rifilare contributi alla nostra amata chiesa cattolica nella forma di incentivi agli oratori per la conoscenza della lingua, della cultura e delle leggi italiane da parte degli immigrati (??).

Giustizia

I due schieramenti pongono all’unisono l’attenzione su l’aspetto molto importante della certezza della pena: purtroppo per raggiungere un risultato del genere è necessario scardinare tutto un sistema procedurale incentrato (consapevolmente) su un eccessivo garantismo.
Ma il PD promette anche processi civili e penali in tempi ragionevoli accorpando i tribunali, introducendo un sistema manageriale, processi telematici; secondo gli addetti ai lavori le soluzioni più efficaci sarebbero invece altre, come la riduzione dei gradi del processo (minimo 3 più l’udienza preliminare).
Con una Giustizia arrivata al tracollo organizzativo il PDL parla di razionalizzarne le spese; vuole completare la riforma dei codici e razionalizzare delle leggi esistenti, ma ci lascia la sorpresa di scoprire cosa vorrebbe fare di preciso.
L’accento si pone sull’inasprimento delle pene per i reati di particolare gravità e di allarme sociale e sulla costruzione di nuove carceri, ma niente si dice sull’enorme numero di reati finanziari o fiscali: questi ovviamente hanno un potere demagogico molto più debole dei reati portati alla spettacolarizzazione.
PD e PDL si scontrano sul tema dell’accanimento terapeutico: il primo intende prevenirlo mentre il secondo, cattolicissimo, lo esclude in ogni ipotesi.

Tutti in coro i due schieramenti gridano per una limitazione delle intercettazioni telefoniche e ambientali che tanto danno fastidio: lo scopo ovviamente è quello di limitarne l’uso e la loro diffusione in giro.
Il può agguerrito è il super-garantista Popolo delle Libertà che vorrebbe che questi strumenti siano utilizzati solo per scoprire gravi reati e non inezie come corruzioni e truffe.
Un altro bel punto programmatico del PDL dice: “riforma della normativa anche costituzionale in tema di responsabilità penale, civile e disciplinare dei magistrati, al fine di aumentare le garanzie per i cittadini”. Traduzione: occorre mettersi al riparo da un altro De Magistris che faccia indagini su qualche politico scoprendo magari qualcosa di poco pulito, tutto al fine di aumentare le garanzie per i cittadini si intende!

Nessun commento: