di Mrs B.
In comune mi sono imbattuta in un piccolo opuscolo informativo promulgato dalla Regione Lombardia. Il titolo fa subito pensare ad una serie d’informazioni riassuntive sul cosa fare in caso d’afa e malori. La prima impressione è confermata aprendolo e se ne possono trarre delle curiose e alquanto interessanti conclusioni che, sono certa, non saranno sfuggite all’attento esame di chi ha avuto il compito di approvarlo e farlo diffondere.
Nella breve introduzione si avverte il lettore che trattasi di “… uno strumento utile a combattere il caldo estivo. Una serie di consigli pratici per affrontare questa emergenza e i rischi che ne derivano…” poi si specificano le categorie a rischio e più in basso si tiene a sottolineare che il caldo è un pericolo “quando la temperatura esterna supera i 32-35 gradi”. Percui se siete in casa e il vostro termometro ne segna quaranta di gradi non dovete preoccuparvi.
Le informazioni che seguono sono suddivise per possibili disturbi causati dalla calura, ognuno dei quali è scrupolosamente seguito da una serie di “Cosa fare” e “Cosa non fare”. Scorro con attenzione i sintomi di un edema da calore, segue un titolo verde “Cosa fare” con relative istruzioni e a piè pagina leggo, bellamente scritti in rosso titolo ed elenco delle azioni sconsigliate, “Cosa NON fare: NON bere alcolici”. Ora, vero è che trattasi di un elenco, ma il susseguirsi di due negazioni produce notoriamente un’affermazione, sicché deduco che chi scrive invita i lettori a proteggersi dagli edemi da calore ingurgitando una quantità a piacimento di alcolici vari.
Anche il colpo di sole è un pericoloso nemico, percui si chiede ai soccorritori di domandare assistenza medica. Si suggerisce poi di somministrare “acqua fresca, anche con aggiunta di sali minerali” e questo nell’ovvio caso in cui essi abbiano a portata di mano solo l’acqua deionizzata per la stiratura o l’acqua piovana raccolta per il loro bonsai. Segue ancora l’elenco dei “Cosa NON fare” e dei suoi NON “… NON somministrare alcuna bevanda se c’è perdita di coscienza”. Da quest’ultima affermazione traggo che non bisogna evitare di bere sia mentre si è incoscienti sia dopo.
Per il colpo di calore si suggerisce ugualmente di chiedere assistenza medica e s’invita il soccorritore a “Portare la persona in un posto fresco e ventilato con le gambe sollevate rispetto al corpo (se pallido) o in posizione semiseduta (se rosso in viso)” da cui desumo ch’egli, dopo aver attentamente esaminato allo specchio il proprio viso, potrà scegliere: se pallido condurrà la persona al fresco stando con le gambe sollevate rispetto al corpo e se rosso lo farà restando semiseduto, oppure se pallido porterà la vittima al fresco tenendola con le gambe sollevate rispetto al corpo e se rosso la trasporterà semiseduta. Inoltre, per la vostra salute, chicchessia vi dovrà “Liberare […] dagli indumenti”.
Dopo i crampi muscolari e il collasso da calore seguono una serie di suggerimenti per la dieta stagionale, le “10 regole d’oro per affrontare il caldo estivo” e due numeri verdi per le emergenze.
Noi si ringrazia la Regione Lombardia per la sua cura della salute pubblica.
venerdì 22 agosto 2008
Un'estate serena con la regione Lombardia
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1 commento:
Wow, ho appena scoperto di avere una gemella! ^_^
ilsolenudo.netsons.org
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